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Alla Libera Università di Alcatraz (Santa Cristina 53, Gubbio), sono arrivate da tutto il mondo delegazioni di microrepubbliche, microregni, microbaronati e microimperi per il biennale secondo simposio mondiale il 4 e 5 luglio, che fa seguito a quello tenutosi nel 2013 a Londra.

Sono più di 150 le micronazioni del pianeta ed è ora che si stabiliscano più strette relazioni microinternazionali.

Siamo cittadine e cittadini che per svariati motivi, seguendo diverse sensibilità e ideali, hanno deciso di rifiutare l’appartenenza ai grandi stati e di rivendicare la propria alterità.

Noi rifiutiamo di appartenere a nazioni che praticano la guerra, la distruzione dell’ambiente, che dimenticano amore e solidarietà e si danno leggi spesso assurde, contraddittorie, burocratiche e prive di senso dell’umorismo.

Siamo imperatori che governano amorevolmente interi monolocali, re che hanno issato vessilli su piccoli territori boschivi, giardini, orti e vigneti, rivendicandone l’autonomia, presidenti di repubbliche autoproclamate e loro consorti decidendo di inventare nuove avveniristiche forme di Stato.

Consci dell’assurda ignobile violenza che ha colpito in passato tentativi di autodeterminazione agiamo con calma, lentezza e circospezione, non desiderando scontrarci con forze armate di sopraffazione sorde alle umane leggi dell’universale buon senso e diritto.

Ben ci ricordiamo che proprio la Repubblica Italiana si rese colpevole di un ignobile abuso contro una delle prime micronazioni del mondo: la Repubblica dell’Isola delle Rose, che nonostante fosse una piattaforma marina, situata 500 metri al di fuori delle acque territoriali italiane, di fronte a Rimini, potè sopravvivere con i suoi 3 abitanti solo per 55 giorni.

Martedì 25 giugno 1968 alle ore 7:00 del mattino, in spregio a qualunque diritto e giustizia, le forze armate italiane, forti di una decina di natanti pesantemente armati, occuparono questo baluardo di libertà facendo prigionieri i suoi abitanti, nonostante essi non avessero compiuto nulla di male se non proclamare la loro estraneità al mondo delle grandi nazioni (vedi it.wikipedia.org Isola delle Rose).

Vorremmo dedicare questo nostro secondo congresso proprio alla memoria di questo grande esperimento di autodeterminazione, distrutto con la dinamite in spregio alla libertà degli esseri umani.

Discuteremo di come sviluppare reti e alleanze, trattati commerciali e piani di solidarietà e valuteremo se sarà il caso di darci strutture permanenti come una ONU più piccola e umana, una Microbanca Micromondiale e un Trattato per la Microcircolazione delle Merci.

Le grandi nazioni hanno creato guerre, fame, colonialismo e inquinamento.
Mai nella storia del mondo una micronazione ha combattuto una guerra o inquinato una sola zolla!

Piccolo è bello!

Sito ufficiale delle micronazioni

 

(Fonte: cacaonline.it)

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